La vetrofania in vetrina paga una tassa?

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Per esporre una vetrofania in vetrina serve autorizzazione e pagare una tassa?

Premesso che le vetrofanie a tema natalizio, pasquale e floreale non hanno necessità di alcuna autorizzazione e pagamento di alcuna tassa (se non riportano frasi incentivanti la vendita dei prodotti commercializzati), avendo il solo scopo decorativo e di abbellimento della vetrina commerciale, dare una risposta sintetica e definitiva a questa domanda non è facile. Non lo è a causa delle differenti interpretazioni che i Comuni hanno dato al Decreto Legge 507 del 1993.

Decreto che nelle buone intenzioni aveva cercano di stabilire una chiara direttiva nazionale relativamente all’adozione degli strumenti pubblicitari e loro eventuali tassazioni.

Decreto che però ha lasciato ampia possibilità di deroga ai Comuni, i quali avvalendosi delle specifiche peculiarità locali (quantità dei residenti, importanza turistica, ecc.) hanno redatto propri Regolamenti comunali con regole e tassazione diversificate tanto da renderli quasi tutti diversi.

Il principio ispiratore che comunque resta valido per tutti, è: “tutti gli strumenti con messaggi pubblicitari rivolti al pubblico e finalizzati a promuovere ed incentivare un’attività commerciale sono sottoposti ad autorizzazione e al pagamento di una tassa adeguata alla classe di appartenenza del Comune dove si svolge l’attività commerciale”.

Decoro-natalizioNon pagano tassa se esposti dall’interno del locale commerciale anche se rivolti verso l’esterno.

  1. Generalmente se la vetrofania esposta ha finalità del solo abbellimento della vetrina, con immagini decorative (augurali, natalizie, pasquali, floreali, fasce, ecc.) non viene richiesta alcuna richiesta di autorizzazione o tassa.
  2. Se invece la vetrofania ha una esplicita funzione promozionale, finalizzata ad incrementare le vendite (in alcuni comuni) si deve comunicarne l’installazione con pagamento di una piccola tassa comunale. Tassa che nella maggior parte dei Comuni viene richiesta relativa al solo messaggio pubblicitario e non all’intera grafica di cui esso è parte.

Questo, ovviamente lo affermiamo per averlo riscontrato in diversi Regolamenti Comunali coerenti con il principio cardine del Decreto sopra riportato (D.L. 507 del 1993).

Autorizzazioni e tasse per le decorazioni adesive sulle vetrine dipendono quindi dal Regolamento Comunale.

Vetrofania-interno-vetroQuindi prima di applicare una vetrofania pubblicitaria delle dimensioni superiore a cmq 300 (di questa dimensione non paga tasse ne richiede autorizzazione) di verificate se nel Regolamento della vostra città (se lo hanno, lo trovate sul sito web comunale o ne potete prendere visione presso l’URP o ufficio tributi/affissione) siano state apportate sostanziali modifiche in sede locale.

Dal 1992 tutti i Comuni avrebbero dovuto redigere il proprio PGIP (Piano Generale degli Impianti Pubblicitari), dove descrivere gli strumenti pubblicitari ammessi sul territorio comunale, le procedure di autorizzazione con i relativi moduli e i costi giornalieri o mensili dovuti.

Ma non sembra che tutti lo abbiano ancora redatto e adottato. Quindi non stupitevi più di tanto se non lo trovate.

Lo scenario che potreste trovare a seguito della vostra verifica in ambito locale, potrebbe essere una di queste tre:

  1. Il Comune, in rari casi, richiede domanda, progettino con fotomontaggio e versamento della tassa dovuta;
  2. Il Comune richiede una semplice comunicazione all’ufficio affissioni/pubblicità e pagamento di una tassa di tre/quattro euro per ogni mese di esposizione;
  3. Il Comune non ha redatto un proprio (PGIP) Regolamento comunale sulla pubblicità e permette l’esposizione di vetrofanie senza alcuna autorizzazione e tassazione.

In qualunque di queste tre situazioni vi verrete a trovare fate sempre presente che la vetrofania con decorazione e messaggio pubblicitario o istituzionale viene sempre applicata dall’interno della vetrina, quindi all’interno del locale commerciale.

8 pensieri su “La vetrofania in vetrina paga una tassa?

  1. stampa dice:

    Anche noi troviamo qualche difficoltà a spiegare ai nostri clienti come devono comportarsi quando devono utilizzare le decorazioni adesive che ci richiedono. Questo articolo ci aiuta a spiegare loro come fare per essere in regola e non avere brutte sorprese da parte della polizia municipale. Grazie per questo tentativo di sintesi e soprattutto per la pubblicazione del testo del Decreto Legge. Franco

    • Maurizio Zanelli dice:

      Grazie per il vostro commento ed apprezzamento. Noi crediamo che dare qualche informazione al cliente che chiarisca la questione della esposizione di decorazioni adesive sulla vetrina migliori il rapporto di fiducia tra chi le produce e chi le utilizza. Non credete?

  2. Stefano Intintoli dice:

    Buongiorno
    e qualora la vetrofania venisse applicata su delle finestre di uno studio privato, ubicato al primo piano (quindi non negozio fronte strada) ?

    Si paga lo stesso una tassa? Bisogna richiedere lo stesso un’autorizzazione?

    Saluti

    • Maurizio zanelli dice:

      Buongiorno. Come detto nell’articolo, purtroppo non esiste una normativa unica si tutto il territorio italiano. Se nella sua città è stato redatto un regolamento comunale che prevede e norma specificamente le scritte adesive o vetrofanie probabilmente non fa differenza tra quelle esposte sulla vetrina di un negozio o sulle finestre di uno studio professionale. Normalmente i comuni valutano le scritte sulle finestre di uno studio professionale come insegna istituzionale o insegna di esercizio. Nella maggior parte dei casi di nostra conoscenza non viene richiesta alcuna tassa o richiesta di autorizzazione ma una semplice comunicazione all’apposito ufficio comunale (pubblicità o tributi). Il nostro consiglio comunque resta quello già accennato nell’articolo ed è quello di chiedere anche attraverso una semplice telefonata all’URP o ufficio pubblicità e tributi se esiste un regolamento comunale scaturito dal piano PGIP comunale (Piano Generale Impianti Pubblicitari) e cosa prevede in materia.

  3. Ravasio Stefano dice:

    Stefano dice: Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    Quanto può variare la contravvenzione per aver messo una vetrofania da qualche giorno,senza autorizzazione ??? €. 315,00 non è forse eccessivo il verbale ???
    Grazie

    • Maurizio Zanelli dice:

      Sig. Stefano cifra di questa quantità ci sembra assurda. Provi a leggere cosa dice in merito il PGIP Piano Generale degli Impianti Pubblicitari del suo Comune o Regolamento pubblicitario comunale che dovrebbero aver reso pubblico (obbligatoriamente) sul sito del Comune. In genere c’è descritta anche l’eventuale sanzione con relativo importo. Ma la cifra sanzionata ci sembra pazzesca. mai sentita sanzione di tale portata. Se fossimo in lei sentiremmo un legale.

  4. Sarah dice:

    Purtroppo in rempi di pandemia e di enormi altri pensieri per chi come me ha attività nel food, ho dimenticato (a dire il vero proprio non lo sapevo) di comunicare l’applicazione di vetrofania sulla vetrina riportante il nome dell’attività. 2 vetrine, 2 vetrofanie di piccole dimensioni. Mulra di € 431.50 a chi potrei rivolgermi secondo voi?

    • Maurizio Zanelli dice:

      Buongiorno, se le vetrofanie sono davvero di una piccola dimensione dovrebbero essere accettate dall’ufficio tasse del suo paese come insegne istituzionali quindi in sostituzione dell’eventuale insegna. Quindi provi a dare uno sguardo al PGIP pubblicato sul portale del suo comune e comunque a far presente questo al personale amministrativo.
      Una sanzione di questa entità è davvero sproporzionata.
      Non avendole fornite noi queste vetrofanie ci chiediamo per quale ragione non le siano state fornire preventivamente informazioni al riguardo.
      Cordiali saluti

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